Un contesto di grande cambiamento, di innovazione e di rilancio. L’occasione data dalla fase di distuption a seguito dell’epidemia COVID è davvero imperdibile per portare innovazione, abbandonando pratiche oramai superate per abbracciare nuove idee. Ma dove ci stiamo dirigendo? Cosa sta accadendo nel mondo del lavoro? E come affrontare al meglio le nuove sfide che questo mondo post-COVID ci mette di fronte?
Passo dopo passo l’obiettivo è quello di capire, smontare e ricostruire quali saranno le nuove dinamiche del gioco. Un compito non facile, che richiederà l’aiuto di esperti di ogni settore. Nel nostro appuntamento di oggi Massimo Famularo, attualmente Head of Italian NPLS per Distressed Technologies e part-time blogger (e youtuber), ci spiega cosa sta cambiando nel mondo professionale partendo dalla sua esperienza personale, dandoci interessanti stimoli e nuove chiavi di lettura del contesto nella quale ci troviamo immersi.
Una carriera di successo in un settore molto competitivo e spesso non di facile comprensione per i non addetti ai lavori. Di cosa si occupa nella vita?
Mi sono laureato con lode alla Luiss di Roma in economia con una tesi sul cambio dell’euro che in quel periodo era in fase di introduzione. Nei 20 anni successivi ho lavorato nel settore degli investimenti in attività illiquide e crediti deteriorati come analista, gestore di portafoglio, consulente e membro del cda di società del settore. Per qualche anno ho anche diretto il dipartimento che gestisce i crediti problematici di un primario istituto di credito.
Una carriera in un ambito professionale molto tecnico e complesso, ma anche una grande passione per la divulgazione di questa conoscenza. Da dove nascono l’idea del blog, del podcast e del canale YouTube? E a chi si rivolgono?
L’interesse per la divulgazione e l’insegnamento hanno probabilmente una origine famigliare visto che entrambi i miei genitori erano professori. In generale ho sempre avuto una passione per la scrittura e la comunicazione e, in ambito professionale, mi sono reso conto di riuscire a veicolare in modo efficace anche concetti piuttosto complessi. Non appena ho potuto, ho deciso di impiegare nel tempo libero questa abilità per essere utile agli altri.
Trovo che troppo spesso il dibattito sui principali accadimenti di carattere economico, politico e finanziario sia viziato da una rappresentazione inadeguata fornita dai media generalisti. Per quanto posso cerco di intervenire con editoriali e contenuti divulgativi per ovviare a questo problema. Podcast e canale YouTube sono prevalentemente indirizzati ai non addetti ai lavori, mentre i contenuti di carattere più tecnico sono concentrati nel blog in inglese e sul gruppo LinkedIn che curo.
Un professionista affermato, un blogger ma anche un mentor. Da dove questa passione?
Probabilmente dal non averne avuto uno: avendo sperimentato quanto possa essere frustrante orientarsi e sulla base di informazioni incomplete e comprensione parziale della realtà che ci circonda ho deciso di darmi da fare per aiutare studenti e professionisti più giovani a trovare la loro strada.
Il recente contesto COVID19 ha rimesso in discussione molto il lato occupazionale. Cosa ne pensa relativamente alle opportunità dei giovani in ingresso nel mondo del lavoro? Cosa si sente di consigliare a tutti i ragazzi che leggeranno questa intervista, un po’ impauriti di fronte alle sfide che si presentano nel futuro prossimo a livello professionale?
Lo shock causato dalla pandemia sta accelerando e rendendo più evidenti delle tendenze che erano già in atto. Per trovare il primo lavoro tanto quanto quelli che verranno dopo (non esiste più il lavoro per la vita) è necessario acquisire un atteggiamento imprenditoriale: studiare le opportunità, le tendenze del mercato, cercare di comprendere le direttrici del cambiamento, impegnarsi per trarne vantaggio o quanto mento per non riceverne danno.
Occorre adottare un atteggiamento flessibile, proattivo, volto alla risoluzione dei problemi, senza paura di prendere dei rischi o di sbagliare e cercando di imparare sempre il più possibile da tutte le esperienze.
La guida per rimanere in carreggiata consiste nell’interrogarsi costantemente sulla propria capacità distintiva di aggiungere del valore alle iniziative alle quali si partecipa e su quanto numerosi sono i soggetti che possono potenzialmente essere interessati al proprio contributo. Prima che anche solo una di queste due variabili possa ridursi (sarebbe un campanello d’allarme) è opportuno giocare d’anticipo lavorando sulle proprie competenze e investendo su sé stessi specie in formazione.
E secondo Lei quali saranno le competenze del futuro che ogni ragazzo dovrà avere nel proprio toolkit di sopravvivenza professionale?
Autonomia, intraprendenza, flessibilità, capacità di affrontare in maniera costruttiva e talvolta creativa problemi sempre nuovi, motivazione, entusiasmo e disponibilità al cambiamento.
Ma soprattutto visione d’insieme e capacità di osservare dove va il mondo e di agire tempestivamente per non rimanere indietro: se mi accorgo che determinati lavori (dal benzinaio al giornalista di cronaca, dall’ impiegato amministrativo al cassiere) potrebbero vedere ridimensionata la propria rilevanza a causa della tecnologia o di un cambio nelle abitudini o semplicemente costituiscono servizi e attività per le quali le persone non sono più disponibili a pagare (cercarsi un viaggio on line, prelevare contanti, fare benzina) è opportuno attivarsi per tempo per trovare strade alternative.
Domenico Sorice & Matteo Mamprin