Per Stato Sociale o Welfare State si intende l’insieme dei provvedimenti pubblici attraverso cui l’ente statale punta a rendere effettivi i diritti sociali di un individuo. Lo Stato di benessere è perciò una sorta di regime attraverso cui l’ente pubblico si fa carico dei bisogni dei cittadini al fine di garantirne i principali privilegi e di tutelare eventuali momenti aleatori o critici della vita della persona.
La nascita del Welfare State
Il primo tipo di Stato Sociale nacque in Germania a fine ‘800 grazie a Otto Von Bismark, allora cancelliere tedesco. Esso emanò alcune leggi le quali obbligarono i cittadini ad aderire a determinate polizze assicurative: i datori di lavoro dovevano versare una quota del salario del dipendente a un istituto previdenziale. In cambio, i lavoratori ricevevano un risarcimento monetario al verificarsi di determinati eventi non prevedibili come, ad esempio, malattia, infortunio o invalidità.
Nel 1942, in Inghilterra, venne pubblicato il rapporto Beveridge, un documento riguardante un’analisi sulla situazione economico-sociale del Paese. Furono allegati ad esso alcune soluzioni volte a risolvere i problemi diffusi nella popolazione all’epoca, come ignoranza e malattia.
Nel ’48 il Governo attuò delle riforme statali: fu instaurato un servizio sanitario gratuito, si istituì l’indennizzo di disoccupazione, l’insegnamento pubblico ricevette più fondi e i lavori pubblici vennero incrementati. Il regime di benessere venne adottato in seguito da altri Paesi.
Per finanziare i servizi pubblici la spesa statale aumentò, ma essa venne finanziata da una politica fiscale più aggressiva ma progressiva. Questa nuova politica economica fu accompagnata dal boom economico del dopoguerra, cioè dal periodo che va tra gli anni ’50 e ’70, successivamente chiamato “era d’oro” del Welfare. I crescenti consumi e il miglioramento delle condizioni di vita servirono ad aumentare la qualità dei provvedimenti pubblici grazie agli introiti fiscali di cui beneficiavano gli Stati: nacque così l’attuale forma di redistribuzione.
Il Welfare State nella Costituzione italiana
<<Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.>> -Art. 3 Cost.
Il primo comma dell’articolo fa riferimento all’uguaglianza formale del cittadino davanti alla legge, indipendentemente dal genere, dal credo o dalle opinioni. La seconda parte, invece, spiega come sia compito dello Stato eliminare <<gli ostacoli>> che impediscono l’affermazione dell’uguaglianza economico-sociale degli individui. Queste difficoltà sono rimosse con politiche del Welfare State.
Lo Stato Sociale è finanziato attraverso il prelievo fiscale di natura progressiva.
<<Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.>> -Art. 53 Cost.
Previdenza sociale
La previdenza sociale consiste in determinate misure finalizzate a prevenire le conseguenze negative di certi eventi che possono colpire la vita di una persona. Le politiche previdenziali garantiscono sostegno contro le situazioni critiche. Le pensioni costituiscono la parte di spesa pubblica più elevata tra le varie misure di previdenza.
<<I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.>> -Art. 38 Cost. comma 2.
Assistenza sociale
L’assistenza sociale comprende l’insieme di attività promosse dallo Stato volte al superamento di determinate situazioni di bisogno e difficoltà, come povertà, emarginazione o devianza. Essa opera attraverso la creazione di una rete di servizi intorno l’individuo, cercando anche di attuare campagne indirizzate alla sensibilizzazione riguardo determinati argomenti, come l’uso di alcool e droghe. D’altra parte, la Pubblica Amministrazione può fornire anche determinati sussidi economici.
<<Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.>> -Art. 38 Cost. comma 1, 3, 4.
Assistenza sanitaria
L’assistenza sanitaria consiste nell’erogazione gratuita di prestazioni mediche di cura o di prevenzione delle malattie, in quanto la Repubblica riconosce il diritto alla salute come beneficio inalienabile e materia d’interesse comune.
<<La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.>> -Art 32 Cost. comma 1.
Istruzione
L’istruzione è gestita dallo Stato, il quale, secondo l’Art. 33 della Costituzione, ne <<detta le norme generali>> e <<istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi>>. La Repubblica rende effettivo il diritto allo studio cercando di eliminare le difficoltà di ordine economico a cui possono essere sottoposti i cittadini, rendendo possibile, per i più validi, l’accesso all’educazione grazie all’erogazione di sovvenzioni pubbliche.
<<La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.>> -Art. 34 Cost.