Invenicement Time Machine – Andrea Calabrò

Riguardando la sezione dei vari team del nostro sito non si può fare a meno di vedere visi sorridenti, volti di ragazzi che nel loro piccolo hanno cercato di raccontare una loro piccola storia, dare il loro contributo a creare e far crescere questa associazione. Ma da dove tutto è partito?

Per il nostro ciclo di interviste questa volta siamo andati direttamente alle radici, andando ad intervistare uno dei founder di Invenicement. Si tratta di Andrea Calabrò, adesso a Londra come Senior Associate nel team Growth Equity Investing per General Atlantic.

Siamo una realtà più grande di quella di qualche anno fa. Sono state sviluppate idee e realizzati nuovi progetti. Ma da dove è nata Invenicement? Cosa pensavate quando avete lanciato questa associazione?

Il mondo universitario associativo è sempre stato molto più sviluppato nella realtà anglosassone rispetto a quella italiana. Una vera mancanza nel sistema educativo italiano e nello sviluppo personale degli studenti. Il nostro campus per esempio proponeva attività / iniziative tematiche ma senza offrire il supporto di un’organizzazione dedicata e c’era quindi poca possibilità per gli studenti di mettersi in gioco in prima persona. Durante il mio ultimo anno di triennale decido assieme a due altri amici e colleghi (Alessandro e Luca) di lanciare il primo club dedicato alla finanza: da tre Paesi differenti (Inghilterra, Turchia, Cina), telematicamente, lanciamo Invenicement. Di grande importanza è stato il supporto istituzionale fin da subito del rettore Carraro, della professoressa Billio, e dell’associazione Alumni Ca’ Foscari che ci hanno supportato con entusiasmo.

E il vostro obiettivo più nel lungo termine? Come poteva questa associazione “fare la differenza”?

Invenicement è stata vista fin da subito come un’ottima opportunità di crescita personale con ottica lavorativa, permettendo di ampliare il proprio network, conoscenze e di farsi notare dalle aziende. Invenicement nella nostra testa era il tragetto tra il mondo accademico e quello professionale in quanto l’uno non avrebbe senso di esistere senza l’altro. E’ molto bello vedere come gran parte (quasi tutti?) degli Alumni Ca’ Foscari attualmente attivi nel mondo della finanza (Italia, Europa, US) siano passati tra le fila di Invenicement – è un segnale molto chiaro per i nuovi associati che sognano di lavorare in Finanza: get involved!

Penso che questo effetto moltiplicativo sia destinato a migliorare sempre di più grazie ad un network più ampio e focalizzato sulla Finanza: spero che tutti gli Alumni Invenicement dedichino parte del proprio tempo nell’aiutare e nel guidare le nuove “matricole” nel loro percorso professionale. La cosa più importante per il futuro di Invenicement, e anche in generale, è il give back – questa era la nostra long term vision.

Ma tornando a te, lasciato Ca’ Foscari cosa hai fatto? Come sei arrivato dove ti trovi ora?

Dopo il mio anno di Erasmus a Warwick tramite Ca’ Foscari, mi sono iscritto ad un master alla London School of Economics con un term Kellogg School of Management di Chicago. In una classe della Business School scopro il mondo del Private Equity e, sotto consiglio della mia professoressa, mi oriento professionalmente verso il mondo del M&A. Inizio con un Off-Cycle Internship in JP Morgan a Milano per poi spostarmi a Londra dopo due anni. Pochi mesi dopo essere arrivato a Londra mi sposto finalmente in General Atlantic, dove mi trovo ora.

Sono quindi anni che vivi nella capitale della finanza europea. Cosa ti ha attirato da subito di questa città?

Londra è la piazza finanziaria d’eccellenza in Europa: al centro del mercato per i servizi finanziari e con una grande esposizione globale. Fare parte di un team multiculturale è la prassi, anche se gli italiani sono molti. In generale, penso sia più importante il ruolo, le responsabilità e la curva di apprendimento della propria professione piuttosto che il luogo geografico per-se’.

E cosa ti senti di dire o consigliare a tutti gli associati e membri presenti e futuri del club?

Invenicement è un toolbox dal quale ogni studente può usare gli strumenti per creare delle opportunità. Si tratta di approcciare l’associazione con spirito imprenditoriale, lasciare il segno. Spero Invenicement sia uno stimolo per cercare di raggiungere ciò che si vuole senza aspettare che cada dal cielo – penso che l’università (intesa come percorso di formazione personale) non possa e non debba essere solo libri.

Matteo Mamprin

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