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Invenicement

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Invenicement Time Machine – Federica Marcon

Marzo 30, 2020 by content

Continua il nostro giro di interviste con Invenicement Time Machine. In questo percorso alla scoperta del passato di Invenicement, ho iniziato a fare questa serie di interviste agli ex executive in giro per il mondo, per sentire di prima mano dove fossero finiti e se Invenicement avesse per loro fatto la differenza. E chissà che un giorno non tocchi a me stare dall’altra parte del microfono:)

Oggi è il turno di Federica, oggi nel team di Data Production del Direttorato di Statistica alla Banca Centrale Europea, in passato parte del team incaricato ad organizzare l’INVEF, evento cardine dell’associazione. Con un passato in giro per l’Europa, vediamo come questa ex collega è riuscita ad approdare in una istituzione così prestigiosa.

Vorrei innanzitutto partire da capire bene di cosa ti occupavi ad Invenicement. Come ci sei arrivata? Da dove ti è venuta l’idea di candidarti a membro attivo del club?

Tutto parte dal mio percorso magistrale. Studentessa del programma QEM, decisa ad approfondire l’aspetto quantitativo della macroeconomia parto per Barcellona per un semestre. All’Autonoma di Barcellona ho avuto la fortuna di trovarmi in un contesto internazionale fatto di persone con background diversi e un bagaglio di esperienze fantastiche in giro per il mondo. Un bagno di umiltà al quale devo davvero molto. Capisco che lo studio da solo non era sufficiente e che era il momento di mettermi in gioco. La voglia e la volontà di fare “di più” mi spinge ad avvicinarmi ad esperienze extra curriculari come Invenicement e un’altra associazione della quale faccio ancora parte, Global Shapers Venice.

Un percorso che a quanto ho capito ti ha portato a trasferirti un po’ prima di approdare a Francoforte.

Già a partire dal primo anno di specialistica ho intrapreso la prima esperienza di lavoro all’estero, in Polonia per Unilever nell’hub europeo di supply chain. A Katowice, una città piena di aziende internazionali, ho trovato un ambiente stimolante pieno di expat. Una bella opportunità di poter sperimentare e mettermi in gioco. Vedere come un gruppo di tali dimensioni è in grado di gestire la logistica è un aspetto spesso sottovalutato ma molto utile per comprendere il funzionamento di una multinazionale e le sue scelte strategiche. Ma in realtà, una volta terminata l’esperienza, ero abbastanza sicura di non continuare la mia carriera nel settore dei beni di consumo.

E invece?

E invece il mondo ti sorprende sempre e al termine degli studi ho iniziato a lavorare per Procter&Gamble a Roma. Come Business Analyst, il mio ruolo era l’analisi di big data per orientare le scelte strategiche di mercato. Una esperienza straordinaria, una vera e propria scuola di management, che mi ha permesso di entrare in contatto con tematiche attualissime quali il machine learning, per capire ad esempio le strategie di pricing e discounting dei prodotti. Nel frattempo, avevo anche fatto application per la BCE a Francoforte, per il direttorato di statistica. Ed eccomi qui oggi.

E in tutto questo percorso la tua esperienza in Invenicement come ti ha aiutato? Pensi possa fare davvero “la differenza”?

L’università da tantissime opportunità di viaggiare e crescere personalmente: avere diverse città nel cuore e nella mente e persone speciali con la quale ho condiviso momenti importanti della mia vita è qualcosa per cui sarò sempre grata ai miei anni universitari. Lo stesso posso dire di Invenicement, che mi ha dato la possibilità di creare nuovi contatti, aprirmi a nuove idee, ampliare la mia visione della realtà. Ho avuto modo di costruire amicizie, conoscere persone con cui condividere idee e pensieri oltre alla mera attività di Invenicement e con cui nonostante la distanza riesco ancora ad incontrarmi in giro per il mondo e restare in contatto. Le principali skills che ho migliorato grazie a Invenicement sono sicuramente la capacità di gestire la comunicazione non solo internamente ma anche con interlocutori esterni, riuscendo a costruire rapporti con studenti, professori e possibili ospiti per i nostri eventi, il team working e il time management, tutte ottime carte che mi sono poi state utili in seguito nel mondo del lavoro.

Ma parlaci anche di Francoforte sul Meno. Come ti trovi lì? Com’è la vita da italiana in Germania?

Potrei fare un sacco di battute sulla qualità del caffè e sul meteo, ma in realtà la città è davvero un posto vivibilissimo e a misura d’uomo. Ben collegata con il resto d’Europa, servita da un ottimo aeroporto, con tantissimi eventi e parchi, è un ottimo luogo in cui vivere e lavorare. In generale la BCE è una vera e propria isola felice, con numerosi benefit per i dipendenti. Se non si parla tedesco nessun problema. Alla BCE l’inglese è la lingua che serve, mentre se si lavora in altri contesti come per esempio la consulenza o a contatto con il pubblico sapere la lingua diventa importante.

Hai un pensiero per concludere la nostra intervista? Qualche consiglio per i nostri associati?

Non arrendetevi, siate curiosi e circondatevi di persone molto più brave di voi. Ad esempio, io ho deciso di iniziare il percorso magistrale in economia quantitativa per migliorare in materie come matematica, statistica ed econometria che avevo fino a quel momento approcciato con scarsi risultati perché non mi sentivo portata. Ho deciso di cambiare decisamente approccio: non senza una buona dose di studio e sacrificio sono riuscita ad affrontarle e, alla fine sono diventate una mia grande passione. È stata una bella sfida, ma senza dubbio una delle cose di cui vado più fiera. Non abbiate paura di sbagliare, è ancora il modo più efficace per imparare e scoprire cosa potete e dovete migliorare. E Invenicement è un ottimo punto di partenza per questo percorso.

Matteo Mamprin

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L’Integrazione Bancaria Europea

Aprile 10, 2016 by Mirko

Single Supervisory Mechanism a un anno dall’introduzione

 

 

“All animals are equal, but some animals are more equal than others” (G. Orwell)

 

 

Le parole chiave con cui meglio possiamo descrivere il seminario tenutosi lo scorso 6 aprile sono partecipazione sorprendente e ospiti sensazionali. Il delicato tema dell’integrazione bancaria in Europa è stato spiegato, approfondito e discusso dal Prof. Alberto Urbani e dai dottori Aldo Guarda e Andrea Cremonino, che, on top of all, hanno espresso il loro punto di vista personale quando interpellati dalle numerose curiosità dei molti studenti presenti.

 

A moderare gli interventi è stato il Prof. Antonio Proto, direttore del CDL in Economia Aziendale, che con la sua esperienza in materia bancaria ha donato alla conferenza una fluidità unica, e permesso a tutti gli studenti di seguire e interagire con i relatori.

Il Prof. Urbani, docente di Legislazione Bancaria a Ca’ Foscari che ricerca sull’argomento da noi proposto sin dai tempi della sua tesi di laurea, ha introdotto il tema regalandoci precisi cenni storici sull’evoluzione delle banche e della supervisione all’interno del mercato unico europeo. Consapevole di essere al cospetto di un pubblico variegato, venuto a conoscere meglio lo spinoso tema dell’Unione Bancaria, il Professore ha avuto il merito di essere riuscito a far comprendere a tutta platea come e perché si è giunti ad un sistema di supervisione comunitario. Infine, ha provato quanto il legislatore abbia trascurato normative precedenti per arrivare ad una soluzione comune, sottolineando quindi la sentita necessità di un meccanismo unico.

Il microfono è poi passato ad Aldo Guarda, Senior Manager nella divisione Finance&Risk di Accenture Consulting, il quale vanta esperienza più che decennale all’interno della società. Dopo aver introdotto i tre pilastri dell’Unione Bancaria – Single Supervisory Mechanism, Single Resolution Mechanism e Deposit Guarantee Scheme – il Dott. Guarda ha analizzato il contesto bancario italiano, sottolineando quali siano i dati “sensibili” esaminati dagli organismi di supervisione, e aprendo due parentesi: la prima, sul protagonismo in negativo dell’Italia nella gestione dei crediti deteriorati (Non-Performing Loans, NPL); la seconda, sulle sfide che incontrano banche minori. Più precisamente, alcuni istituti faticano ad interfacciarsi con tale organismo di supervisione incontrando ostacoli quali barriere linguistiche e costi aggiuntivi non indifferenti.

Successivamente, abbiamo ascoltato l’intervento di un protagonista della supervisione del gruppo bancario italiano (o come meglio definito dal Prof. Proto, ormai europeo) numero uno per importanza internazionale, nonché unica “Systemically Important Bank” con sede in Italia. Andrea Cremonino, Responsabile dello SREP e del Collegio di Supervisione Bancaria nel Gruppo Unicredit, ha esordito commentando la situazione bancaria attuale simil-quotando George Orwell: “Tutte le banche sono uguali, ma alcune sono più uguali di altre”. Dopo aver illustrato al pubblico gli step dello SREP (Supervisory Review and Evaluation Process) e gli indici che lo caratterizzano, il Dott. Cremonino ha chiarito il ruolo dello stress test e sottolineato l’importanza che ha per preservare una solidità bancaria con troppe pezze. Infine, ha esposto quali sfide devono affrontare le banche italiane per rispondere al meglio alla supervisione comunitaria.

Moltissime sono state le curiosità degli studenti, che si sono chiesti come possano andare a braccetto le politiche monetarie della BCE con quelle di supervisione, e se sia sensato o meno per tutte le banche “rilevanti” (15 e in crescita in Italia) istituire un collegio interno per la comunicazione con gli organi di vigilanza. Le domande sono state talmente tante che abbiamo letteralmente finito il nostro tempo a disposizione prima che i relatori potessero rispondere a tutte! Per questo, qualora i presenti alla conferenza abbiano ancora richieste o dubbi, li esortiamo a scriverci tramite email: ce la metteremo tutta a contattare i nostri speaker e a soddisfare tutti.

 

Qualcuno, alla fine, si è anche interrogato sull’eticità della pressione della BCE verso le banche, che in qualche sfortunato caso ha finito per ripercuotersi sui risparmi dei consumatori. La verità è: si può incolpare un poliziotto, se qualcuno fa un incidente per eccesso di velocità?

 

 

Le immagini dell’evento sono disponibili qui.

 

Qui invece le slide usate dal Dott. Guarda e dal Dott. Cremonino:

 

PDF

 

Filed Under: Incontri Tagged With: Accenture, Alberto Urbani, Aldo Guarda, Andrea Cremonino, Antonio Proto, BCE, ECB, Invenicement, MVU, Single Supervisory Mechanism, SSM, Unicredit, Unione Bancaria, Università Ca' Foscari

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