Il Debito Pubblico: spiegazione delle conseguenze delle politiche finanziarie e monetarie sul debito dei singoli Paesi

Contesto

Quasi tre anni dopo la crisi finanziaria del 2007-08, nella maggior parte dei Paesi del mondo viene rilevata una più o meno leggera ripresa economica.
In alcuni Paesi europei, però, la ripresa tarda ad arrivare e la crisi economica è aggravata dalla crisi dei debiti pubblici. Dato che questi Paesi con alto debito pubblico (in particolare Grecia, Irlanda, Portogallo, e Spagna) sono all’interno dell’Eurozona, la Banca Centrale Europea interviene, nel corso degli anni, attuando misure per risanare il loro debito e farne ripartire l’economia.
Alcuni si Stati si riprendono, altri no. In particolare la Grecia, che rischia il default e dal 2012, dopo essere ricorsa a due ingenti prestiti, accetta nuove misure imposte dalla troika (IMF – EU – ECB) per provare a ripagare i suoi debiti. Inoltre l’Italia vede il suo debito pubblico raggiungere il 120% del PIL, valore che non veniva raggiunto dal 1996.

Argomento

La conferenza organizzata da Invenicement vuole aprire una discussione su uno dei temi economico – finanziari più trattati negli ultimi anni. I relatori analizzeranno conseguenze positive e negative delle principali misure comunitarie (Austerity, QE) adottate dagli organismi dell’Unione Europea nei confronti degli Stati membri. Più precisamente: verrà discussa l’incidenza di tali politiche sul debito pubblico di questi Paesi.

Programma

16:00 – 16:10  Saluti istituzionali
16:10 – 16:30  Paolo Biffis, Già Professore presso Università Ca’ Foscari – LinkedIn
16:30 – 16:50  Manuela D’Onofrio, Head of Global Investment Strategy – Private Banking Division at Unicredit – LinkedIn
16:50 – 17:10  Serena Torielli, CEO and Founder presso AdviseOnly – LinkedIn
17:10 – 17:25  Panel tra i relatori
17:25 – 17:45  Q&A Session
17:45 – 17:50  Conclusione
18:00 – 19:00  Aperitivo (Piano terra Dipartimento di Management)

 

 

 

 

Introduction to: GMAT | LBS

Il test GMAT è un test riconosciuto in quasi tutte le migliori business schools del mondo, e serve da test di ammissione per concorrere all’applicazione per Masters in Business Administration (MBA), Dottorati (PhD) e Masters of Science (MSc, le nostre lauree magistrali) in discipline economiche, finanziarie e manageriali. È inoltre apprezzato anche nel mondo del lavoro, specialmente da parte di investment banks e società di consulenza, ma non solo.

 

La London Business School è la business school della University of London, e offre MSc, MBA e PhD tra i migliori al mondo. Classificata al primo posto tra le business schools europee nel 2014 da Financial Times, vanta studenti poi approcciati da reclutatori delle migliori banche, società di consulenza e aziende di tutto il mondo. Il processo di selezione di LBS è altamente competitivo.

 

L’INCONTRO PRECEDENTE

L’anno scorso, il Team di Invenicement ha invitato a Ca’ Foscari la Dott.ssa Sara Strafino, Senior Market Development Manager in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) del Graduate Management Admission Council (GMAC), organizzazione che promuove il test GMAT. Nell’incontro, svolto a San Giobbe, la dottoressa ha spiegato come funziona l’esame, perché viene richiesto dalle migliori università e come si può preparare al meglio. L’incontro ha riscosso enorme successo sia per i soci del club, sia per il resto dei cafoscarini militanti a San Giobbe.

 

SUCCESSO E RIPROPOSTA

Anche quest’anno, il Team di Invenicement è lieto di invitare la Dott.ssa Sara Strafino a San Giobbe. La nostra speranza è quella di sensibilizzare tutti gli studenti interessati e di risolvere più dubbi possibili sul test GMAT, sulla sua utilità e sulla sua preparazione.

 

SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA (V. Boskov)

Ma “Le cose, per migliorare, devono cambiare” (G. C. Lichtenberg). E noi cambiamo! Quest’anno siamo lieti di integrare all’incontro di presentazione del test GMAT l’intervento del Dottor Aram Karakashian, attualmente Senior Recruiter and Admission Manager per gli Early Career Programmes (Masters in Management, Global Masters in Management, Masters in Financial Analysis) presso la London Business School che ci esporrà il processo di ammissione e una breve overview dei loro MSc in Management e Financial Analysis.

 

QUANDO-DOVE

Giovedì 5 Novembre alle ore 16 in Aula 3A, Campus Economico di San Giobbe (mappa)

 

Puoi registrarti all’evento su Facebook!

È gradita la prenotazione a questo link: 

 

VI ASPETTIAMO!

MATLAB gratis per studenti e docenti di Ca’ Foscari

Di Francesco Brunello, Social Relations Executive.

 

MATLAB

Come i più informati di voi sapranno, MATLAB è un software scientifico molto potente e diffuso. È il pane quotidiano per ingegneri, chimici, informatici, fisici, matematici, e statistici, ma è molto diffuso anche in moltissime società che si occupano di consulenza, analisi di mercato, finanza e controllo dei processi produttivi, data la sua relativa facilità di utilizzo e l’incredibile mix di potenza e precisione che garantisce.

Con poche nozioni è possibile creare un piccolo programma personale in grado di dare risposta a vari interrogativi in termini probabilistici o valutativi, oppure di rappresentare dati, progetti o sistemi logistici con opzioni di personalizzazione quasi infinite.

Dato in mano a chi ci sa fare, MATLAB permette di fare praticamente qualsiasi cosa.

 

IL SOFTWARE

Il software, ideato negli States negli anni 70, è ora di proprietà di MathWorks (qualche info sulla società ci è offerta da Bloomberg a questo indirizzo, multinazionale con sede a pochi passi dall’MIT e proprietaria anche di Simulink, altro software di grande successo, molto usato dalle aziende per la pianificazione ed il controllo di gestione (chiedere a Luxottica per conferma).

Viene venduto ad un costo non proprio contenuto: il programma base viene circa duemila dollari, ma con alcuni toolbox (pacchetti specifici per analisi molto particolari) il costo può lievitare anche oltre i 15 mila bigliettoni.

 

Ma non temete!
MATLAB è disponibile in modo totalmente gratuito per gli studenti e i docenti dell’Università Ca’ Foscari.

Tutte le informazioni che vi servono sono disponibili nel sito di ateneo.

In questo modo potrete ottenere l’ultima versione, completa dei principali toolbox, senza spendere nemmeno un centesimo.

 

CONSIGLI UTILI

Per facilitare l’approccio al programma, il team di Invenicement vi consiglia di trascorrere un po’ di tempo nell’apposita sezione di formazione offerta dalla MathWorks Academy per tutti gli utenti.

Un altro modo per imparare ad utilizzare MATLAB o Simulink è quello di farsi un giro su YouTube, dove sono disponibili molti tutorial.
Guardando qualche video, i meno smanettoni potrebbero prendere un po’ di paura.

Il nostro consiglio è di dare almeno una chance a questo super software: il modo migliore per farlo è iscriversi al breve corso introduttivo di MATLAB, che si terrà il dalle 10:00 alle 12:30 il 28 ottobre in aula 10A, al Campus Economico di San Giobbe.

Ricordiamo che il corso è accessibile solo su PRENOTAZIONE.

 

 

Insomma, il consiglio è di provare: l’opportunità di utilizzare e fare pratica con un software del calibro e del costo di MATLAB potrebbe dare una svolta alle vostre competenze e alla vostra futura vita lavorativa nel mondo del business.

Presentazione Club

PRESENTAZIONE ATTIVITÀ ASSOCIATIVE 2015/2016

Il Team di Invenicement Finance and Business Club è lieto di invitarvi alla presentazione del Club, in cui verrà presentato il nuovo direttivo seguito dalle attività che, insieme a voi, cercheremo di svolgere durante quest’anno accademico.

 

PROGRAMMA

Dalle 17 alle 17.30 circa

  • Presentazione

Dalle 17.30 alle 18.30

  • Aperitivo offerto da Invenicement

 

DOVE

AULA 10B, Campus Economico di San Giobbe, mappa

 

Registrazione gratuita e aperta a tutti qui: 

 

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

Workshop: Excel for Finance

Excel è ormai uno strumento indispensabile per chiunque. Sempre di più gli “head hunter”, i recruiter delle aziende, cercano studenti con buone se non ottime capacità di uso del programma di Microsoft.

Questa skill è ancora più importante se si punta ad avere una carriera in ambito economico, soprattutto nel mondo della finanza.

È per questo motivo che proponiamo il primo Workshop targato Invenicement:

Excel for Finance!

DESTINATARI

Il corso è aperto esclusivamente ai soci registrati che sono interessati ad approfondire il legame tra Excel e la finanza.
Non sono richiesti prerequisiti fondamentali, ma è utile avere una buona nozione di base delle fondamentali teorie economiche e delle funzionalità base di Microsoft Excel.

Tutte le lezioni saranno tenute dal professor Domenico Dall’Olio.

PROGRAMMA

  • Link Yahoo! Finance e altri database;
  • Indicatori di analisi tecnica;
  • Dividend discount model;
  • Bond valuation;
  • Montecarlo simulation;
  • Portfolio Theory e CAPM;
  • Analisi fondamentale.

QUANDO

  • Giovedì 1 Ottobre
  • Venerdì 2 Ottobre
  • Giovedì 8 Ottobre
  • Venerdì 9 Ottobre

A CHE ORA

Tutte le lezioni saranno svolte dalle ore 17.30 alle ore 19.00.

DOVE

Tutte le lezioni si svolgeranno al Campus Economico di San Giobbe, Venezia, in aula 7B, mappa

QUOTA

Il prezzo per tutte e quattro le lezioni è di €10, da versare alla prima lezione del workshop.

ISCRIZIONE

Il numero massimo di partecipanti è fissato a 30.

Scheda Excel

Simon Nixon al Wall Street Journal: la questione Greca

SimonNixonSimon Nixon (@Simon_Nixon) è capo commentatore per le questioni europee al Wall Street Journal. Da anni segue le vicende economiche e politiche dell’area euro, con particolare interesse per le dinamiche legate al caso greco. Ieri ha deciso di rispondere, tramite i social network, ad alcune domande ricevute in questi giorni sulla questione Greca.

Di Francesco Brunello, Social Executive.

Domanda: Secondo lei, quali sono le possibilità che l’EU, la BCE e i creditori della Grecia “porgano l’altra guancia” tagliando una consistente parte del debito acconsentendo ad un nuovo salvataggio?
Risposta: Penso che il problema del debito sia, di fatto, una copertura. Non è quello il problema: l’anno scorso, la Grecia fu capace di piazzare sul mercato tutto il suo debito sovrano, tramite titoli di stato, nonostante il suo rapporto Debito/PIL fosse già di persè altissimo. Al momento, dubito che si possa replicare questa operazione, anche qualora il suo debito fosse dimezzato per un atto di pietà. Quello che si domandano i mercati è se la Grecia possieda o meno un piano per riformare il proprio sistema economico in maniera che, prima o poi, possa rifiorire.
Sfortunatamente, Syrizia non ha mostrato grande interesse in tema di riforme e la maggior parte delle proprie proposte di rilancio implicano addirittura l’accumulo di ulteriore debito. Detto questo, se Syriza avesse mostrato serietà concreta per quanto riguarda le riforme, sono sicuro che l’eurozona avrebbe acconsentito a tagliare ulteriormente il debito.

D: Per quale motivo i mercati finanziari cinesi stanno soffrendo così tanto quello che sta succedendo in Grecia?

R: Di fatto, ciò che accade in Grecia non sta interessando che una piccolissima fetta del mercato finanziario mondiale. Una prova di ciò è quanto sia rimasto stabile (almeno relativamente) il tasso di cambio €/$. Le cause del pesante scossone che ha colpito la Cina va ricercato in primis in Cina. E dirò di più: il grosso delle debolezze viste in queste settimane sulle piazze di affari europee non è stato provocato dalla Grecia, ma dalla Cina. E’ lì che al momento si gioca la partita più importante, con tutto il rispetto per il vecchio continente.

D: Si inizia a parlare di nazionalizzazione delle banche Greche. Quanto è realistica questa prospettiva?

R: Se si verificasse il Grexit – e di fatto anche se non si verificasse – le banche elleniche avrebbero quasi sicuramente bisogno di essere ricapitalizzate, per i danni provocati dall’economia greca negli ultimi 5 anni. Ma dal momento che nessun investitore sano di mente investirebbe un centesimo nell’equity di questi istituiti, almeno per il momento, il capitale potrebbe arrivare solo da due fonti: forzatamente dai depositi dei correntisti (o da ciò che ne rimane), oppure dal governo, il che significherebbe, appunto, nazionalizzazione. In un modo o nell’altro quindi, si può fare, e molti in Syriza puntano a questo scenario, in primis per questioni ideologiche piuttosto che di salute del sistema economico ellenico.

D: Potrebbe spiegare i meccanismi dietro le dimissioni dell’ex ministro delle finanze Yanis Varoufakis, e per quale motivo si sia giunti a questo punto? E ancora, in cosa differirà l’approccio ai negoziati del nuovo ministro?

R: Mr. Varoufakis è riuscito ad allontanare e disorientare praticamente chiunque avesse provato a negoziare con lui.
Aveva l’abitudine di consegnare pagine e pagine di prospetti economici, senza però mai portare proposte concrete all’interno della trattativa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso si è avuta quando, nel corso della scorsa settimana, ha provocato i suoi colleghi ministri dell’eurozona chiamandoli “terroristi”. E’ stato allontanato per facilitare le trattative, ma il suo è stato un ruolo vincente: ha vinto e si è ritirato, agendo in modo molto scaltro.
Il nuovo ministro delle finanze, Euclid Tsakalotos, è considerato più pragmatico e concreto, ma bisogna anche dire che si definisce, ideologicamente parlando, un Marxista. Dunque è molto difficile capire in che modo la sua nomina aiuterà a superare i grossi ostacoli che la Grecia ha davanti sul piano degli accordi con gli altri paesi europei.

D: Qualche settimana fa, durante la sua visita all’International Economic Forum di San Pietroburgo, Tsipras ha discusso delle relazioni fra Grecia e Russia, facendo intuire come la Grecia fosse pronta ad aprirsi a nuovi mercati e a nuovi canali per la propria autonomia.
Il Ministro dell’Energia russo ha recentemente annunciato un piano da circa 3 miliardi di dollari per la realizzazione di un oleodotto in Grecia, e Mosca ha rimarcato questo intento invitando la Grecia a entrare nella “New Development Bank”, banca composta dai paesi BRICS.
Cosa ne pensa di queste possibilità di alleanza?

R: Penso che Tsipras abbia provato a spaventare l’Unione Europea avvicinandosi a Putin. D’altronde, sa bene che l’occidente è molto preoccupato per un eventuale entrata Greca nella sfera d’influenza Russa, in caso di Grexit. Ma non credo che queste paure, per quanto fondate, impediranno un Grexit qualora non venga raggiunto un accordo, per quanto gli USA continuino a fare pressione su alcuni paesi (Francia e Italia in primis).

D: Sarebbe possibile per la Grecia introdurre una moneta secondaria? Per esempio, euro più dracma?

R: Mi aspetto che, se, e quando la Grecia deciderà di reintrodurre la Dracma, l’euro continuerà ad essere la moneta principale, esattamente come accade con il Dollaro americano in Sud America o, per fare un esempio più vicino, come accade in Macedonia (che, per quanto non possieda l’Euro, vede una grandissima parte delle proprie transazioni effettuate con questa moneta).
Del resto, nessuno sarebbe disposto a riporre fiducia in una moneta che ha alle spalle un governo debole e inaffidabile come quello di Zyriza.

D: Sembra che Tsipras sia andato al referendum per ottenere nuova fiducia dal suo paese, evitando in questo modo una crisi politica al suo partito. Ora fronteggia due opzioni: raggiungere un accordo con i creditori, o uscire dall’euro. Dato che un accordo, a questo punto, dovrebbe essere molto costoso, quali possibilità ci sono che Tsipras compia un “suicidio politico” per salvare il paese restando nell’eurozona?

R: La probabilità è compresa in un intorno destro di zero, molto molto piccolo… Se Tsipras avesse voluto distruggere il suo partito per raggiungere l’accordo, l’avrebbe fatto ben prima di oggi.

D: Cosa pensa della dichiarazione di Massimo D’Alema secondo cui gran parte dei soldi diretti al salvataggio Greco siano finiti nelle tasche degli ex grandi investitori privati (come Goldman Sachs ecc.) e non in quelle dei greci?

R: Penso che D’Alema si sbagli. Nel salvataggio del 2012, circa un terzo dell’intero capitale mobilitato dai paesi dell’eurogruppo fu destinato alla ricapitalizzazione del sistema bancario greco, che aveva subito colpi durissimi sul piano finanziario per via dello stralcio dei titoli di stato greco (in seguito allo Swap greco del 2012, ndr). Un altro 40% fu invece utilizzato per sostituire prestiti molto costosi dei privati cittadini greci con soluzioni a lungo termine e a basso tasso di interesse, e dare respiro all’economia reale. Al tempo si sottolineò poco quest’ultima operazione, per non “svegliare” i contribuenti europei, ma la realtà è che tutti i greci hanno ricevuto grandi aiuti per estinguere parte dei loro debiti.

D: Se la Grecia decidesse di lasciare l’Euro, cosa aspetterebbe la Grecia per i successivi 100 giorni?

R: In caso di Grexit, mi aspetto che la situazione si faccia particolarmente difficile. L’attività economica greca ha già rallentato in maniera drammatica, e collasserebbe in modo definitivo con il Grexit. Ma il vero collasso potrebbe verificarsi a livello sociale, man mano che il governo greco inizierà a muoversi per pagare pensioni, salari pubblici e per riaprire le banche, con difficoltà incredibili.
Tagliata fuori dai mercati internazionali, il paese faticherebbe enormemente a importare cibo ed altri generi di primissima necessità. Molte personalità eminenti, dentro e fuori la Grecia, prevedono che possa scatenarsi una crisi umanitaria, mentre altri ancora temono disordini civili di grandi dimensioni.
Insomma, per i paesi dell’eurozona, si tratta anche di una questione morale, oltre che economica o politica.