In media, 130 cittadini statunitensi muoiono ogni giorno per overdose di oppiacei. Il dato, tuttavia, non è da imputare solamente ai soliti colpevoli come l’eroina. In America, a fomentare questi numeri, ci sono numerosi farmaci antidolorifici impropriamente utilizzati. La tendenza all’uso (e successivamente all’abuso) di farmaci a base di oppioidi naturali è lentamente diventata una delle epidemie più importati che lo stato ha dovuto combattere in anni recenti.
Il fattore scatenante di questo grave problema sanitario è nato durante gli anni ‘90 quando numerose case farmaceutiche proclamavano l’efficacia e la sicurezza di questi farmaci oppioidi. I farmaci oppioidi replicano nel nostro cervello gli stessi effetti di una nota sostanza stupefacente naturale: l’oppio. Legandosi a particolari recettori, questi farmaci sono un potente strumento per controllare praticamente ogni tipologia di dolore
Grazie alla loro grande efficacia nel controllare diversi sintomi di varia natura (dalla tosse a dolori post-operatori) le prescrizioni per questi tipi di farmaco sono aumentate drasticamente dagli anni ‘90. Nonostante quanto fosse stato dichiarato inizialmente, venne presto scoperto come questi farmaci potessero portare a tolleranza e in molti casi dipendenza fisica. Tuttavia, prima di queste scoperte l’utilizzo e l’abuso di questi farmaci era ormai pratica diffusa tra la popolazione.
Dopo svariati anni, l’abuso di sostanze oppiacee sintetiche e non, è citato come una delle emergenze sanitarie americane. È stimato come il 21-29% dei pazienti affetti da dolori cronici utilizzino in maniera errata suddetti farmaci mentre una percentuale compresa tra l’8% e il 12% sviluppa una forma di disturbo che li porta al consumo di oppiacei per motivi diversi dai sintomi per cui erano stati prescritti. Il problema tuttavia non si esaurisce al consumo di farmaci antidolorifici: a causa del loro potere assuefacente si stima che il 4-6% di coloro affetti da un disturbo legato all’oppio decidano di consumare eroina per ottenere appagamento data l’alta tolleranza ormai accumulata.
Il problema tuttavia non è solamente sociale ma anche economico: alcuni studi (uno dei più recenti è stato nel 2006) hanno calcolato come il costo complessivo di questa piaga di dipendenza sia di circa 54 milioni di dollari. La maggior conseguenza economica riscontrata è dovuta alla perdita di produttività che queste persone riscontrano a causa di una mancanza di dose. Anche una volta somministrata, gli effetti del farmaco fanno si che la produttività sia altamente ridotta.

Ma il peso economico di questa crisi non è ancora finito. A partire dal 2017, una speciale commissione è stata incaricata dal presidente Donald Trump per investigare, controllare e arginare questo fenomeno che sembra dilagare incontrollato. La commissione ha pubblicato in via preliminare un report sulla attuale situazione pochi mesi dopo l’incarico. Alcuni mesi dopo la pubblicazione del report la catena farmaceutica CVS ha annunciato che avrebbe posto dei limiti alle prescrizioni che i nuovi pazienti affetti da dolori cronici potessero ottenere dal proprio medico. A partire dal 2018 sono stati investiti ulteriori milioni per svariate campagne di sensibilizzazione al corretto uso di questi medicinali e sono stati stanziati fondi per il controllo e supporto di strutture mediche che cercano di arginare il fenomeno.
Ad oggi la situazione sembra in procinto di un cambiamento, ma la crisi è ancora lunge dall’essere conclusa. Molte case farmaceutiche sono impegnate in diverse corti americane per difendersi dall’accusa di aver messo in commercio farmaci non adatti o non correttamente pubblicizzati causando ingenti danni all’economia e ai cittadini americani, rompendo il rapporto di fiducia che normalmente dovrebbe esserci tra l’industria farmaceutica e il pubblico. Nonostante le compagnie stiano attuando svariate strategie per impedire ulteriori abusi di queste sostanze, i dati non sono ancora incoraggianti. Il consumo e le prescrizioni di oppioidi sono invariati se non in leggero aumento e i casi riportati di dipendenza sono sempre maggiori.
Insomma, gli strumenti che il governo americano sta utilizzando sembrano corretti e potrebbero dare dei buoni risultati, tuttavia i passi più concreti sono stati fatti in anni recenti; prima di poter osservare l’impatto di questi dovremo aspettare anni. Nel frattempo, la crisi continua (quasi) imperturbata.