Vi noteranno per la vostra idea, ma vi finanzieranno per la vostra persona”: il consiglio degli esperti ai giovani cafoscarini alla conferenza Start IT UP
“In Italia non manca il capitale, ciò che manca sono le idee interessanti e la capacità di presentarsi ai finanziatori”. Così ha esordito Valentina Lanfranchi, tax&legal presso AIFI, nel suo intervento alla conferenza Start IT UP, nata dalla collaborazione tra le associazioni studentesche cafoscarine Invenicement e AIESEC. La conferenza, svoltasi giovedì 3 aprile a San Giobbe, ha visto alternarsi quattro rappresentanti degli enti finanziatori e due giovani startuppers, in una dinamica presentazione delle modalità di finanziamento delle nuove imprese italiane.
I punti principali emersi nella conferenza: la complementarità dei metodi di finanziamento quali crowdfunding, incubators, business angels e venture capitalists, e l’importanza per i giovani imprenditori di catturare l’attenzione degli investitori non solo attraverso delle idee innovative ma anche dimostrando una spiccata personalità. “Vi noteranno per la vostra idea, ma vi finanzieranno per la vostra persona”, ha affermato Marco Villa, Professional Training Consultant & Managing Director presso Italian Angels for Growth.
Nel suo discorso, Villa ha incoraggiato gli studenti cafoscarini ad esercitare le proprie capacità comunicative, poiché i finanziatori cercano dei prospettivi imprenditori che non solo abbiano un’idea innovativa, ma che si dimostrino determinati e capaci di “deliverarla”, ovvero che abbiano non solo le competenze ma soprattutto l’energia necessaria per darle vita concreta e trasformarla in azienda. Allo stesso modo, Alberto Cuculachi, ex cafoscarino e attualmente giovane startupper fondatore di Arcadya, ha evidenziato l’importanza di proporre agli investitori un’idea che risponda ad un effettivo problema e che i consumatori siano poi disposti ad acquistare, poiché, come ha ricordato Alberto, ”pur sempre di business si parla”.
Inoltre, a sottolineare l’importanza del capitale non solo finanziario ma anche umano, Mario Parteli, cofounder&vice president presso Kiwilocal, il quale ha ribadito la necessità di trovare un team di persone motivate e che abbiano la forza di portare avanti la visione del fondatore per poter affrontare la sfida che attende ogni start up sul mercato. Infatti, come accennato in precedenza da Andrea Povelato, “Non è solo una questione di soldi ma soprattutto di sopravvivenza”, dato che le statistiche parlano chiaro e solo l’1/2% delle idee proposte ai finanziatori ottengono il capitale necessario per iniziare il proprio percorso verso la realizzazione dell’idea in azienda.
Una conferenza interessante, ricca di spunti critici ed animata dalle domande del pubblico cafoscarino interessato soprattutto alla questione Veneto Sviluppo nel caso H-FARM e all’influenza di finanziatori istituzionali e privati nelle decisioni aziendali sia degli incubatori che delle start up. A rispondere ai dubbi emersi tra gli studenti, Andrea Prencisvalle, investment analyst presso H-FARM, il quale ha spiegato che l’intervento nel ruolo di finanziatori degli enti statali, come nel caso della finanziaria Veneto Sviluppo in H-FARM, ha il fine di valorizzare il territorio e creare nuovi posti di lavoro per i giovani.
Prencisvalle ha inoltre precisato che l’intervento degli enti istituzionali nel finanziamento degli incubatori non ha alcun impatto sulle decisioni relative alla gestione poiché non è nell’interesse del finanziatore stravolgere o cambiare l’idea di business iniziale, al contrario ciò che egli cerca è di stipulare un accordo strategico tra le parti per ottimizzare l’allocazione delle risorse. A riassumere questo concetto l’ironica similitudine coniata da Marco Villa: “il concetto di business angel – e in generale di finanziatore – è positivo come quello di fidanzato/a; nonostante ciò una volta fidanzati non si può continuare a fare la vita da single”.